Va bene anche al buio

Ma con il sole al tramonto si vende meglio

di Antonio Pepe

Le belle scoperte: novità, novità, novità, ma non sempre! Sarà capitato a tutti di trovare in qualche angolo remoto della casa un oggetto abbandonato lì da anni. Eppure, se rispolverato e guardato nel giusto modo, quasi ci stupisce la sua nefasta fine. Anche questa è una scoperta. Credo abbia ragione Alvar Gonzales Palacios, ancora una volta, col titolo del suo ultimo libro: Forse è tutta questione di luce. Di sicuro la luce partecipa in prima fila nella valorizzazione di un oggetto, a maggior ragione nell’arte. Chi ha visto una statua male illuminata lo sa bene. Le carni voluttuose del Bernini, le dolcezze di un Canova, le più ricercate accortezze del migliore dei capolavori, si assopiscono nel piattume lattiginoso di un faretto a led. Per uccidere una scultura bastano un paio di centimetri, idem per i quadri. Si dimostrano inutili gli esercizi di ginnastica di fronte ad una tela che riflette, nella spasmodica ricerca dell’angolatura immune all’errore illuminotecnico. Mi è capitato di provarci, senza successo, dirimpetto a un Giorgione (sacrilegio!). Al contrario, quando ben gestita la luce svolge il suo ruolo divino, di rivelazione. Così avveniva quando un’opera passava per le mani del “Re degli antiquari”, Duveen, come in un episodio raccontato nella monografia di S. N. Behrman quando “un raggio del sole che tramontava filtrò a un tratto dalla finestra, bagnando il dipinto di una splendida luce. Questo era il genere di collaborazione che Duveen si aspettava da tutto l’universo, animato e inanimato”. Mellon stesso, acquirente dell’opera in questione, di fronte a questo spettacolo dovette ammetterlo: “i quadri sembrano sempre più belli quando c’è lei”. Ma chi non possa vantare la stessa simpatia divina dovrà rimboccarsi le maniche.

Come nella buona cucina, quando la materia prima è di ottima qualità, piccoli dettagli fanno grandi differenze. Non servono spettacoli pirotecnici. Un po’ di attenzione agli abbinamenti, la posizione adatta, le giuste luci. L’invito è ad apprezzare le sottili accortezze che concorrono alla sana performance di un capolavoro. Le alternative? Una drastica: spegnere le luci. Al buio siamo tutti più belli.