A dimostrazione di come anche tra gli antiquari ci siano dei Self Made Man o, meglio, delle Self Made Woman, si prenda il caso di Tiziana Sassoli, ovvero Galleria Fondantico di Bologna.
Figlia di un imprenditore di successo, Tiziana ha seguito la propria vocazione studiando Storia dell’Arte, sapendo convogliare la sua esuberante abilità commerciale (ereditata dal padre) sul terreno dei dipinti antichi.
Esempio più unico che raro, la Galleria Fondantico ha sfornato ad oggi non meno di 25 cataloghi tutti a cura di Daniele Benati dedicati alla pittura emiliana dal Medioevo all’Ottocento, appuntamento rinnovato anno dopo anno con una costanza davvero unica, anche nel panorama internazionale. Incursioni, scoperte e approfondimenti specialmente in un territorio cruciale come quello dell’arte barocca bolognese; pagine che sono entrate a far parte della Storia dell’Arte e che ne hanno spesso ridisegnato i confini. Guido Reni, Guercino, i Carracci, l’Albani sono alcuni dei grandi nomi del Seicento passati dalla galleria Fondantico, spesso recuperati sul mercato internazionale e riportati a ‘casa’; e se si cercasse un bel Gandolfi, sia su carta sia su tela, quello è l’indirizzo di riferimento. Merito anche della squadra di studiosi che da sempre gravita attorno alla galleria di Tiziana che, dopo anni di kermesse italiane, è approdata nel 2019 al Tefaf di Maastricht.
Oggi Tiziana è affiancata dal figlio Edoardo Battistini, che col tempo ha saputo ritagliarsi uno spazio proprio nel campo ancora in larga parte da esplorare della pittura bolognese tra Ottocento e Novecento.