L’incudine e il martello

Impressioni dall’ultima edizione di Tefaf Maastricht

di Simone Facchinetti

Nel corso dell’anno gli antiquari subiscono la concorrenza delle case d’aste. Stanno lì come delle incudini a ricevere colpi di martello. Quando arriva Tefaf Maastricht i ruoli si invertono e, alle volte, il martello picchia più forte. Nell’ultima edizione di Tefaf è andata esattamente così, almeno questa è stata la mia impressione. Lo si intuiva dal clima che si respirava gironzolando tra gli stand ma, soprattutto, dalla qualità delle opere esposte.

Un chiaro esempio di rivincita è quello esibito da Adam Williams che ha collocato in grande evidenza il Ritratto di Johan Claesz Loo dipinto nel 1650 da Frans Hals. Per far riecheggiare il suono del martello bisogna ricordare il recente passaggio in asta del quadro, da Sotheby’s lo scorso 9 dicembre 2021. All’epoca gli esperti, incredibile a dirsi, l’avevano declassato a opera incerta: “attributed to Frans Hals”, giustificando così la stima ridicola di 70.000-120.000 euro. Il quadro è stato battuto fino a quasi due milioni mentre a Tefaf la richiesta era di 5,6 milioni. Questo è solo un esempio tra i moltissimi che si potrebbero fare in merito alle competenze (i martelli) che allignano a Tefaf.


"Il quadro è stato battuto fino a quasi due milioni mentre a Tefaf la richiesta era di 5,6 milioni. Questo è solo un esempio tra i moltissimi che si potrebbero fare in merito alle competenze (i martelli) che allignano a Tefaf."


Una seconda riflessione che mi viene da fare è: maneggiate con cura le fotografie. Nel senso che possono tradire anche l’esperto più navigato. Mi è balenata nella mente di fronte al Filosofo di Ribera esposto da Williams che prima conoscevo solo tramite riproduzione. Ho sempre pensato fosse una testimonianza notevole invece dal vero mi è scappato da ridere.

Terza, e ultimo tema, gli allestimenti degli stand. Su questo punto gli italiani hanno tenuto testa ai migliori. Non era facile competere con Hazlitt, Smeets, Katz ecc., tuttavia è abbastanza evidente che la squadra nazionale (che costituisce meno del 10% degli espositori) ha saputo difendersi in un ambito destinato a un enorme futuro.