Raggiungo Gabriele Ciaccio nella sede milanese di BIG, Broker Insurance Group, società di cui è fondatore insieme al padre Massimo. Gabriele è responsabile della divisione CiaccioArte: “abbiamo come clienti molti dei più importanti operatori del settore, galleristi, case d'aste e collezionisti che ci rinnovano negli anni la loro fiducia”. Intorno a noi le vedute di Aspari della Milano di fine ‘700, e una console veneziana. Ma dove nasce questo interesse per l’arte? “Beh in famiglia la si respira da sempre. Mi piace ricordare l’occhio infallibile di mia nonna, protagonista del mercato d’arte fin dagli anni ’60. Mio zio Roberto, purtroppo scomparso nel 2014, artista di rara sensibilità. E mio padre, che con la sua grande passione a metà anni ’90 iniziò a proporre coperture assicurative per opere d’arte, dedicandosi a un’area di mercato ancora scarsamente seguita…un pioniere nel suo settore! ”.
Oggi BIG, intermediario dell’Associazione Antiquari d’Italia, punto di riferimento di tanti professionisti, come affronta questo grave momento segnato dalla pandemia? “E’ chiaramente un periodo di forte difficoltà, si pensi solo al duro colpo inferto al settore delle fiere, ai trasporti di opere d’arte…per fortuna non abbiamo mai interrotto i contatti con privati e istituzioni, e contiamo al più presto di riprendere con il ritmo di prima”. Negli ultimi anni molte sono state le occasioni di incontro che avete offerto al mondo del mercato d’arte…”certo, eventi in occasione di mostre e presso importanti musei, dagli Uffizi alla Pinacoteca di Brera, dal Museo Poldi Pezzoli, con cui abbiamo un rapporto particolarmente intenso, alla Galleria Estense di Modena. Mi piace anche ricordare la pubblicazione di una rivista, Big Emotion, consultabile anche online, sulla quale si possono trovare interviste e notizie relative al nostro mondo di riferimento e alle nostre collaborazioni, come il focus sulla meravigliosa collezione Cerruti del Castello di Rivoli”.