Storia
La ditta è stata fondata da mio padre, Pasquale Velona, capitato a Firenze nel periodo di leva militare durante il secondo conflitto mondiale. Il suo capitano, del quale poi divenne amico, era un antiquario e finita la guerra lo introdusse in questo mondo. Dopo alcuni anni di collaborazioni, decise di mettersi in proprio ed aprire il suo primo negozio che chiamò lo “Spigolo” dato che si trovava in un angolo di via del Parione. Nel 1963 aprì la galleria Velona antichità in via dei Fossi, dove si trova tutt’ora. Iniziai ad affiancarlo dalla fine degli anni settanta e dal 1992 divenni il titolare della galleria. Storicamente siamo specializzati in mobili, dipinti e arredi dal Seicento all’Ottocento. Negli ultimi anni abbiamo aperto anche agli oggetti d’arte e da quando mio figlio Filippo ha fatto il suo ingresso in galleria anche agli arredi del Novecento, ambito in cui si sta specializzando.
Scoperte
Quello che appassiona di più del nostro mestiere è l’acquisto che nasce sempre da una emozione ed è frutto di una ricerca. Le cose non capitano mai a caso. Tra le tante scoperte di una lunga carriera quella che mi è rimasta più impressa è l’aver trovato, su uno scrittoio lombardo e intarsiato Luigi XVI, la firma del celebre ebanista Giuseppe Maggiolini.
Futuro
Il nostro è uno dei mestieri più antichi del mondo e credo che ci sarà sempre spazio per la riscoperta dei tesori del passato. Ovviamente devono adeguarsi al gusto contemporaneo, oggi in profonda trasformazione. Abbiamo assistito al crollo dei mobili antichi, quelli che fino a qualche decennio fa erano ricercati da un gran numero di collezionisti. Attualmente resiste solo la qualità che deve essere altissima, meglio ancora se abbinata alla rarità del manufatto. Trovare oggetti non comuni, questa è la sfida del futuro.