Confesso di avere da sempre un debole per le mostre frutto di collaborazione tra gallerie antiquarie, come quella su “I Camuccini. Tra Neoclassicismo e sentimento romantico”. Nata dalla passione di Francesca Antonacci, “camucciniana” da tempi non sospetti, “nel 2003 inaugurai la galleria romana di via Margutta 54 (ora gestita insieme a Damiano Lapiccirella) con più di quaranta opere di Vincenzo Camuccini (Roma 1771-1844) provenienti dagli eredi”. Un artista, al pari di Canova, capace grazie al suo eccezionale talento di superare indenne i mutamenti di regime nell’Italia tra Sette e Ottocento. Basti pensare a uno dei suoi capolavori, la Morte di Virginia di Capodimonte “di cui presentiamo in mostra uno studio preparatorio e l’impressionante bozzetto dell’Appio Claudio”: commissionato da Lord Bristol, rilevato da Gioacchino Murat e arrivato poi a Napoli per la gioia di Ferdinando I di Borbone…“Insieme alla trentina di opere del padre, la sorpresa della mostra è il nucleo di paesaggi della campagna laziale, da poco acquistati, dipinti dal figlio Giovanni Battista Camuccini (Roma 1819-1904). Un pioniere della pittura en plein air già negli anni Trenta dell’Ottocento, ancora poco conosciuto. Una vera scoperta!” Ma la mostra è una bella occasione di joint-venture tra gallerie. “Con Maurizio Nobile, che possiede opere di Camuccini ed è molto sensibile a questo momento cruciale della storia dell’arte, abbiamo impostato la mostra in tre tappe: in via Margutta fino al 28 ottobre, poi, in occasione di Fine Arts Paris, presso la bellissima galleria di Eric Coatalem (136, rue du Faubourg Saint-Honoré, 5-11 novembre), infine da Maurizio all’Hotel Passart [o di Jean Bart, il celebre corsaro di Luigi XIV] nel Marais (2, rue Chapon, dal 16 novembre al 3 dicembre). Vi aspettiamo!”

25 Ottobre 2021