Una rivoluzione di cera. Francesco Orso e i cabinets de figures in Francia.

Milano, 2016. Cm. 24×17, pp. 160, tavv. 24 a col. e 26 in nero n. t., cart. Il libro racconta per la prima volta la storia delle esposizioni di figure in cera a grandezza naturale nella Francia rivoluzionaria, all’origine dei moderni musei delle cere. Attraverso le biografie dei principali protagonisti viene esplorato un fenomeno che […]

Milano, 2016. Cm. 24×17, pp. 160, tavv. 24 a col. e 26 in nero n. t., cart.

Il libro racconta per la prima volta la storia delle esposizioni di figure in cera a grandezza naturale nella Francia rivoluzionaria, all’origine dei moderni musei delle cere. Attraverso le biografie dei principali protagonisti viene esplorato un fenomeno che godette di grande popolarità per più di due secoli.
L’autore si sofferma brevemente su Antoine Benoist, celebre ai tempi di Luigi XIV, per dedicarsi poi alla vita e alle opere di Philippe Curtius – padre della futura Madame Tussaud – che operò a Parigi negli anni della Rivoluzione vivendone alcuni momenti chiave in prima persona: erano suoi, ad esempio, i busti in cera del ministro Necker e del duca d’Orléans portati in trionfo dalla folla il 12 luglio 1789 negli scontri alle Tuileries che diedero il via ai moti rivoluzionari.
Viene poi riportata alla luce la figura dello scultore piemontese Francesco Orso, attivo nella seconda metà del Settecento e unico tra i piemontesi a realizzare ritratti in cera policroma, di impressionante realismo. Trasferitosi a Parigi dal 1785 e mutato il nome in Orsy, aprirà un’esposizione di figure in cera che sarà anch’essa toccata degli eventi rivoluzionari.
Il volume presenta infine il catalogo completo delle opere di Francesco Orso e una ricca appendice documentaria con numerosi inediti provenienti dagli archivi francesi e italiani.