Roma, 2016. Cm. 32×27, pp. 255, tavv. e ill. ca. 200 a col. e in nero n. t., tela e sovrac.
Il volume restituisce all'attenzione degli studiosi e del pubblico la centralità dell'opera milanese del grande pittore veneto. Nasce da un’analisi approfondita della genesi e della consistenza dei grandi cicli ad affresco in alcuni palazzi nobiliari di Milano realizzati da Giambattista Tiepolo tra il 1730 e il 1740 e finora non valutati con la dovuta considerazione a causa di una serie di eventi drammatici, come la distruzione del ciclo di palazzo Archinto e gli ampi restauri che hanno interessato il ciclo di palazzo Casati; una nuova e inedita documentazione fotografica nei palazzi Casati e Clerici, realizzata appositamente, ha consentito all’autore d’indagare con maggiore consapevolezza il significato iconografico delle opere e le motivazioni della committenza.
Per Tiepolo i cicli pittorici milanesi sarebbero stati i primi impegni di lavoro fuori dai confini della Serenissima, con i quali si sarebbe imposto sulla scena pittorica italiana ed europea come un nuovo Paolo Veronese.
16 Maggio 2016