Milano, 2015. Cm. 30×25, pp. 824, ill. 400 a col. e in nero n. t., cart. e sovrac.
Bernard Berenson, nato in Lituania da una famiglia ebrea poi trasferitasi a Boston, è stato il più importante storico dell’arte americano del Novecento e uno dei maggiori conoscitori del secolo scorso, tanto che i suoi celebri quattro libri sui pittori del Rinascimento italiano nel mondo anglosassone venivano definiti «i quattro vangeli». L’imponente volume The Bernard and Mary Berenson Collection of European Paintings at I Tatti, a cura di Carl Brandon Strehlke e Machtelt Brüggen Israëls, cataloga scientificamente le 149 opere d’arte raccolte dai Berenson per la loro casa fiorentina a partire dalle fine degli anni Novanta dell’Ottocento e durante i primi decenni del Novecento, proprio mentre Berenson diventa noto in tutto il mondo come conoscitore e storico dell’arte. Attraverso gli oggetti che gli appartennero veniamo così a conoscere gli interessi intellettuali e artistici dei Berenson. Le schede dei dipinti sono state redatte da storici dell’arte di tutto il mondo – tra i quali ricordiamo Giovanni Agosti, Alessandro Angelini, Daniele Benati, Luciano Bellosi, Keith Christiansen, Andrea De Marchi, Everett Fahy, Cecilia Frosinini, Dillian Gordon, Michel Laclotte, Vittoria Romani, Dóra Sallay, Jacopo Stoppa, Marco Tanzi, ecc. – che hanno avuto accesso alla copiosa corrispondenza tra i Berenson e i loro amici, parenti e colleghi come ai diari della coppia e alle notazioni manoscritte sui retri della loro vastissima raccolta di fotografie. Tutte le schede, che danno conto dei dettagli tecnici, delle provenienze e degli aspetti stilistici delle opere, sono abbondantemente illustrate con immagini di una campagna fotografica appositamente realizzata, foto di confronto, radiografie e immagini storiche. Sono illustrate anche 17 ricostruzioni di polittici in cui sono presenti uno o più pezzi della collezione Berenson. Il catalogo include saggi sullo sviluppo della collezione Berenson, sul loro amore per Siena, sul critico Roger Fry, sul falsario senese Icilio Federico Joni, sui dipinti murali di René Piot per Villa I Tatti, oltre che una lista (illustrata) di 94 dipinti che erano a I Tatti, inclusi quelli poi donati a musei americani ed europei.