Splendor marmoris. I colori del marmo, tra Roma e l’Europa, da Paolo III a Napoleone III.

Roma, 2016. Cm. 24×16, pp. 494, tavv. e figg. a col. e in nero n. t., br. Il libro affronta per la prima volta il fenomeno dell’uso dei marmi colorati ­nell’architettura, la decorazione e la statuaria, nel periodo di massima ­intensità, con uno sguardo cronologico che parte dal regno di Paolo III Farnese e prosegue […]

Roma, 2016. Cm. 24×16, pp. 494, tavv. e figg. a col. e in nero n. t., br.

Il libro affronta per la prima volta il fenomeno dell’uso dei marmi colorati ­nell’architettura, la decorazione e la statuaria, nel periodo di massima ­intensità, con uno sguardo cronologico che parte dal regno di Paolo III Farnese e prosegue fino al pieno Ottocento.
Nessun elemento esprime meglio l’identità di Roma e il suo valore di città ­eterna che i marmi colorati raccolti durante il periodo imperiale. Questo materiale, simbolo di lusso, potere e sacralità, fu sistematicamente riusato nel Medioevo, ma è soltanto nel Cinquecento che venne impiegato a grande scala a Roma e negli stati europei.
Attraverso 27 contributi di esperti internazionali, Roma appare come il fulcro di ­un’identità, quella della magnificenza del marmo, la cui forza si esprime in una serie di casi esemplari colti in Italia, Francia, Spagna, con incursioni in Portogallo, Russia, Inghilterra.