Sassoferrato dal Louvre a San Pietro: la collezione riunita.

Passignano, Aguaplano, 2017. Cm. 24×17, pagg. 343, numerose ill. e tavv. a colori n.t., cartone figurato. Catalogo della mostra tenutasi a Perugia, Complesso Monumentale di San Pietro, dall'8 aprile al 1 ottobre 2017. Giovan Battista Salvi detto il Sassoferrato, «un quattrocentista smarrito nel Seicento» secondo la definizione di Adolfo Venturi, è il protagonista di una […]

Passignano, Aguaplano, 2017. Cm. 24×17, pagg. 343, numerose ill. e tavv. a colori n.t., cartone figurato.

Catalogo della mostra tenutasi a Perugia, Complesso Monumentale di San Pietro, dall'8 aprile al 1 ottobre 2017.

Giovan Battista Salvi detto il Sassoferrato, «un quattrocentista smarrito nel Seicento» secondo la definizione di Adolfo Venturi, è il protagonista di una grande esposizione nel Complesso monumentale di San Pietro in Perugia (8 aprile-1 ottobre 2017, a cura di Cristina Galassi e Vittorio Sgarbi). Dopo duecento anni viene finalmente riunita la sequenza di diciassette opere realizzate per l'abbazia, grazie al prestito della stupefacente Immacolata concezione del Louvre, requisita nel 1812 da Dominique-Vivant Denon, «occhio di Napoleone» e primo direttore del museo parigino. Un'occasione storica e irripetibile per approfondire la figura del Salvi, erede di Raffaello e Perugino in dialogo con le istanze barocche e naturalistiche del suo tempo. Documenti inediti e fonti d'archivio forniscono nuovi dettagli sulla vita dell'artista e sull'ambito delle sue committenze, mentre capolavori provenienti da musei e collezioni private entrano in un serrato e spettacolare confronto con i Tesori della Galleria d'Arte di San Pietro, fra cui opere dello stesso Pietro Vannucci e dello Spadarino.