Salvator Rosa (1615-1673) pittore famoso.

Roma, 2014. Cm. 28×25, pp. 685, ill. 307 a col. e in nero e figg. 345 compl. in nero n. t., tela e sovrac. in cof. fig. Celebre soprattutto per la leggenda di artista romantico e ribelle che intorno a lui venne creata nel corso del XVII e XIX secolo e che, con astuta lungimiranza, […]

Roma, 2014. Cm. 28×25, pp. 685, ill. 307 a col. e in nero e figg. 345 compl. in nero n. t., tela e sovrac. in cof. fig.

Celebre soprattutto per la leggenda di artista romantico e ribelle che intorno a lui venne creata nel corso del XVII e XIX secolo e che, con astuta lungimiranza, l'artista stesso aveva contribuito a creare nel corso della propria vita, il Rosa fu creativo e prolifico incisore, poeta, attore e soprattutto pittore, attivo su diversi fronti e generi stilistici (battaglie, paesaggi, bambocciate, ritratti, stregonerie, quadri di storia sacra, a soggetto mitologico e allegorico). Il volume ripercorre l'intera vicenda biografica ed artistica del Rosa: dall'apprendistato presso Falcone, Ribera e Francesco Fracanzano, al suo trasferimento prima a Roma nel 1639 e poi a Firenze nel 1640 dove si trattenne per un decennio. Per concentrarsi infine sull'ultimo ventennio trascorso nuovamente nella città pontificia dove era rientrato nel 1650. L'opera si articola in un ampio saggio introduttivo vòlto ad analizzare la pittura di Salvator Rosa alla luce della cultura del suo tempo, con un'indagine approfondita del contesto pittorico e letterario in cui si mosse l'artista ed un'analisi delle altre forme espressive usate da quest'ultimo (incisione, poesia, disegno). Segue il catalogo completo delle opere pittoriche – che accoglie trecentoventisei dipinti – accompagnato da riscontri con disegni e incisioni. A seguire il catalogo delle opere rifiutate, all'interno del quale figurano venti tele. Conclude il libro una sezione dedicata al regesto dei documenti editi ed inediti, cui s'aggiungono la bibliografia e gli indici analitici.