Pontormo.

Cinisello Balsamo, 2014. Cm. 33×24, pp. 271, tavv. e ill. a col. n. t., cart. e sovrac. Protagonista indiscusso di quella stagione che Giorgio Vasari definì ‘maniera moderna’, Jacopo Pontormo (Pontorme, 1494 – Firenze, 1557) fu artista caro ai Medici. Fin da giovane si mostrò aperto alla varietà linguistica: fu interprete spregiudicato della più nobile […]

Cinisello Balsamo, 2014. Cm. 33×24, pp. 271, tavv. e ill. a col. n. t., cart. e sovrac.

Protagonista indiscusso di quella stagione che Giorgio Vasari definì ‘maniera moderna’, Jacopo Pontormo (Pontorme, 1494 – Firenze, 1557) fu artista caro ai Medici.
Fin da giovane si mostrò aperto alla varietà linguistica: fu interprete spregiudicato della più nobile tradizione fiorentina e insieme sensibile cultore dei maestri d’inizio Cinquecento, a partire da Leonardo e Michelangelo; guardò all’arte tedesca, ispirandosi alle stampe di Dürer, e al contempo avvertì forte il fascino dell’antichità, nella lezione ellenistica.
Il volume, corredato di uno splendido apparato illustrativo, ne ripercorre l'intera parabola artistica, senza tuttavia stilarne un vero e proprio catalogo ragionato. Ampio spazio viene dato alla lettura iconografica e iconologica delle opere, corroborando e approfondendo molte delle ipotesi di lavoro maturate in seno alla recente mostra fiorentina dedicata a Pontormo e Rosso Fiorentino, di cui Falciani e Natali sono stati i curatori. Bibliografia selezionata, in appendice.