Parmigianino. Dessins du Louvre.

Milano, 2015. Cm. 28×25, pp. 190, tavv. e figg. a col. e in nero n. t., br. Catalogo della mostra: Parigi, Museo del Louvre, 2015-2016. Successore ideale di Correggio e Raffaello, Parmigianino è forse oggi tra i più noti disegnatori italiani del XVI secolo, grazie anche all’eccezionale collezione di fogli del cabinet des dessins del […]

Milano, 2015. Cm. 28×25, pp. 190, tavv. e figg. a col. e in nero n. t., br.

Catalogo della mostra: Parigi, Museo del Louvre, 2015-2016.

Successore ideale di Correggio e Raffaello, Parmigianino è forse oggi tra i più noti disegnatori italiani del XVI secolo, grazie anche all’eccezionale collezione di fogli del cabinet des dessins del Louvre. La scelta degli oltre sessanta disegni presentata in mostra e in questo catalogo ne costituisce la quintessenza. Permette di vedere come, emergendo dal pieno Rinascimento, Parmigianino balzi sulla cresta di una nuova onda, quella della Maniera, la cui risacca sarà destinata a propagarsi in nuove lunghe ondate successive (Beccafumi, Rosso Fiorentino, Polidoro da Caravaggio, Pontormo). Figlio di un pittore ma orfano in tenera età, cresciuto dallo zio, si nutrì, fin dall’infanzia, di tutte le novità di Venezia (Giorgione, Cima da Conegliano), Ferrara (Dosso Dossi), Cremona (Pordenone), Firenze e Roma (Michelangelo e Raffaello) e di Parma (Correggio, Anselmi), dove lavorava. Forte di questo bagaglio, conquistò Roma a diciannove anni, sembrando a tutti Raffaello resuscitato, e affascinò con la scioltezza della sua arte sia il papa (nel 1524) che i suoi nemici, i lanzichenecchi giunti a mettere a sacco l’Urbe (1527). Dopo tre fruttuosi anni a Bologna, tornò a Parma dove rimase nove anni dimostrando che aveva tutto per essere sia il possente poeta dell’equilibrio (nelle nobili canefore di Santa Maria della Steccata), sia il fragile cantore dell’asimmetria (nella Madonna dal collo lungo).