Milano, 2015. Cm. 21×15, pp. 127, tavv. 32 a col. f. t., br.
Questo volume dedicato a Iacopo Nigreti, il Palma (Serina, circa 1480 – Venezia, 1528), raccoglie una riflessione multidisciplinare – dall’italianistica alle letterature straniere, dalla storia dell’arte e dell’iconologia agli studi culturali fino alle discipline dello spettacolo – sull’opera di uno dei grandi protagonisti dell’arte veneta. Maestro del catturare, nell’immagine pittorica, visioni storiche, culturali e sociali, scenari affettivi privati e rivoluzioni concettuali.
Il fil rouge di questa monografia è rappresentato dall’affermazione artistica della Bellezza, incarnata in una femminilità che diviene allegoria stessa della vita. E Palma è all’origine di un nuovo prototipo di Bellezza, con il suo repertorio di ritratti femminili, corpi-paesaggio che incarnano la nostalgia e la fecondità della terra o, più concretamente, donne dalle forme morbide e orgogliosamente sensuali, offerte all’occhio quanto alle carezze. Inattesa e stupefacente è l’impronta che questa icona del femminile ha lasciato sui secoli successivi, il mito di Palma “inventore di Bellezza” che puntualmente riaffiora nelle letterature e nelle arti europee fino all’Ottocento, lasciando tracce persino nell’immaginario del cinema e dei media contemporanei.
Una storia in larga parte ancora sommersa di cui gli studi qui raccolti, frutto delle ricerche di giovani studiosi, restituiscono il primo frammento di questo peculiare tipo di Bellezza.