Musée du Louvre. Inventaire Général des dessins italiens Tomo XI: Dissins Génois XVIe-XVIIIe Siècle.

Milano, Officina Libraria, 2017. Cm. 27×21, pagg. 365, centinaia di ill. a colori n.t., tela con titoli in oro. Dal 1972, il département des Arts graphiques del Louvre pubblica metodicamente l’inventario generale dei disegni italiani conservati nelle sue collezioni. Questo volume, il decimo della serie, è dedicato ai disegni bolognesi ed emiliani del XVII secolo. […]

Milano, Officina Libraria, 2017. Cm. 27×21, pagg. 365, centinaia di ill. a colori n.t., tela con titoli in oro.

Dal 1972, il département des Arts graphiques del Louvre pubblica metodicamente l’inventario generale dei disegni italiani conservati nelle sue collezioni. Questo volume, il decimo della serie, è dedicato ai disegni bolognesi ed emiliani del XVII secolo.
Il Seicento è da tutti considerato il secolo d’oro della pittura bolognese, che trasformò non solo la città felsinea ma vide molti dei suoi maggiori artisti recarsi a Roma, la capitale del Barocco, per decorare chiese e palazzi della città eterna (basti pensare alla Galleria Farnese di Annibale Carracci piuttosto che alle cupole affrescate da Lanfranco).
Il volume contiene più di novecento disegni di artisti come Ludovico e Annibale Carracci, Bartolomeo Cesi, Bartolomeo Schedoni, Guido Reni, Giovanni Lanfranco, Elisabetta Sirani, Giuseppe Maria Crespi e Donato Creti e traccia l’evoluzione del disegno a Bologna e in Emilia, dall’Accademia degli Incamminati fino all’irraggiamento barocco e classicista.