Lo specchio della corte. Il maestro di casa. Gentiluomini al servizio del collezionismo a Roma nel Seicento.

Roma, 2015. Cm. 21×16, pp. 302, tavv. 20 a col. e figg. 76 in nero f. t., br. Nella società di antico regime "lo specchio della corte" è il maestro di casa, ossia il ministro che, subito dopo il maggiordomo ma spesso rivestendo anche questa carica, aveva la cura dell'amministrazione, il controllo e la supervisione […]

Roma, 2015. Cm. 21×16, pp. 302, tavv. 20 a col. e figg. 76 in nero f. t., br.

Nella società di antico regime "lo specchio della corte" è il maestro di casa, ossia il ministro che, subito dopo il maggiordomo ma spesso rivestendo anche questa carica, aveva la cura dell'amministrazione, il controllo e la supervisione di tutto ciò che si svolgeva nel palazzo del principe, compresi gli acquisti di opere d'arte. In quest'ultimo settore era affiancato dal guardaroba, responsabile di beni dell'arredo e del vestiario. Partendo dalla letteratura specialistica dedicata a questi "gentiluomini" tra XVI e XVII secolo e prendendo in esame i documenti che li vedono protagonisti, il libro mette in luce il loro ruolo nella Roma del Seicento. Vengono delineate la specificità delle loro funzioni all'interno della corte (ad esempio chi faceva i pagamenti e come), ponendo in modo inedito la questione dell'eventuale loro influenza sulla formazione delle grandi collezioni d'arte del periodo attraverso i testsmenti e gli inventari vengono rivelate le loro stesse collezioni ed interessi culturali. Collocandosi in una posizione di aurea mediocritas tra il principe e la società, il maestro di casa risulta essere una figura chiave della vita di corte e del mercato dell'arte di antico regime.