Signa, 2015. Cm. 26×24, pp. 207, tavv. e ill. a col. e in nero n. t., br.
Catalogo della mostra: Firenze, Museo Stibbert, 2015.
Il volume prende in esame il gruppo di cassoni quattrocenteschi che appartengono alle raccolte del Museo Stibbert di Firenze. Gruppo che comprende alcune opere fino ad oggi poco studiate, ma di notevole interesse non solo per i suoi aspetti più squisitamente storico-artistici, ma anche per le sue implicazioni sociali. A questo proposito si possono citare: i due pannelli ascritti al ‘Maestro di Carlo III Durazzo’, antesignano del nuovo genere di cassone nuziale istoriato; il gruppo di fronti di cassoni attribuiti al fratello di Masaccio, Giovanni di ser Giovanni detto lo Scheggia che, nei dipinti, riversò la sua immaginazione più spigliata ed evocatrice di multicolori squarci di vita quotidiana; e i numerosi esempi di opere sia di artisti senesi della bottega di Francesco di Giorgio che umbri, interessanti testimonianze dell’utilizzo, accanto alla pittura, della decorazione in stucco dorato. Le favole antiche e i miti illustrati sulle fronti dei forzieri tre – quattrocenteschi venivano infatti rilette dagli artisti dell’epoca in chiave contemporanea, divenendo così per noi un ricco campionario degli abiti e delle armature sontuose in uso nel Medioevo e nel Rinascimento. Le approfondite indagini storiche effettuate in occasione della mostra su ciascun pezzo della collezione Stibbert hanno portato inoltre all’individuazione di altri forzieri realizzati in serie o usciti dalle medesime botteghe ed ora conservati presso collezionisti privati. Di rilievo anche il recupero di due imponenti “troni” ideati da Stibbert i quali, dopo essere stati tolti dalla Sala della Cavalcata da Alfredo Lensi all’indomani della morte del grande collezionista, sono rimasti fino ad oggi nei depositi del Museo. Si tratta di due mobili a stallo le cui ricche spalliere, realizzate in stile gotico dall’intagliatore senese Pasquale Leoncini, sono composte da fronti e laterali di vari cassoni con decori in stucco dorato databili tra Trecento e Quattrocento.
15 Ottobre 2015