L’ ultimo Caravaggio eredi e nuovi maestri. Napoli Genova e Milano a confronto (11610-1640).

Milano, Skira, 2017. Cm. 30×24, pag. 248, fig a col e in nero, br. Catalogo della mostra: Milano, Gallerie di Italia (Novembre 2017/Aprile 2018). Può esistere una storia dell'arte in Italia del Seicento senza Caravaggio? Tanto più in un arco cronologico(1610-1640) così legato all'eco delle sue recenti esperienze? Questa mostra vuole provare a dimostrarlo. Tra […]

Milano, Skira, 2017. Cm. 30×24, pag. 248, fig a col e in nero, br.

Catalogo della mostra: Milano, Gallerie di Italia (Novembre 2017/Aprile 2018).

Può esistere una storia dell'arte in Italia del Seicento senza Caravaggio? Tanto più in un arco cronologico(1610-1640) così legato all'eco delle sue recenti esperienze? Questa mostra vuole provare a dimostrarlo. Tra mille iniziative editoriali ed espositive, non ci si è mai interrogati a fondo sul reale raggio di penetrazione del linguaggio del genio lombardo nell'Europa del suo tempo. Questo originale progetto prende spunto dall’ultimo dipinto eseguito da Caravaggio prima della morte: il Martirio di Sant’Orsola (conservato a Palazzo Zevallos, la sede museale di Intesa Sanpaolo a Napoli), eseguito dal maestro nella primavera del 1610 per il collezionista genovese Marcantonio Doria che aveva interessi economici nella città partenopea. L’accoglienza del dipinto è tiepida, se non indifferente perché le preferenze artistiche erano altre, come dimostra il dipinto di medesimo soggetto (ma dallo stile totalmente differente) eseguito negli stessi anni da Bernardo Strozzi. Partendo dal confronto di questi due dipinti, il volume a corredo della mostra milanese rievoca le principali vicende artistiche di tre città italiane, legate all’orbita spagnola, in anni di rivolgimento del gusto, tra la rivoluzione tutta devota al naturale di Caravaggio e la nuova età colorata e festosa del Barocco: Napoli (la città da cui nel 1610 parte l’ultimo Caravaggio), Genova (la città in cui il dipinto arriva nella relativa indifferenza) e Milano (la città verso cui molti artisti attivi a Genova guardavano intorno al 1610-1620 e dove, paradossalmente, l’eco di Caravaggio, che vi era nato, era estremamente debole se non inesistente).
L’ultimo Caravaggio riunisce circa sessanta dipinti provenienti dalle principali collezioni pubbliche e private italiane ed europee (molti dei quali restaurati appositamente per l’occasione); oltre alle opere di Caravaggio, Procaccini e Strozzi, sono presentate tele di Battistello, Spagnoletto, Cerano, Morazzone, Genovesino, Rubens, Van Dyck e di altri importanti artisti del primo Seicento. Il volume comprende i saggi di Piero Boccardo, Giovanni Morale, Alessandro Morandotti, Gelsomina Spione, Maria Cristina Terzaghi, Paolo Vanoli, Andrea Zanini e il catalogo delle opere con schede di Raffaella Besta, Piero Boccardo, Odette D’Albo, Francesca Debolini, Antonio Ernesto Denunzio, Alessandro Morandotti, Giuseppe Porzio, Margherita Priarone, Farida Simonetti, Paolo Vanoli.