Cremona, Edizioni del Miglio, 2017. Cm. 28×23, pag. 175, tav. a col, br.
A oltre quindici anni dal catalogo della mostra di Viadana curata da Marco Tanzi e a seguito di numerose e significative scoperte, l’autrice ripercorre l’iter artistico del pittore spagnolo, dalla formazione nella bottega fiorentina di Pietro Perugino nell’ultimo decennio del Quattrocento, passando per i più importanti centri del Rinascimento italiano – Roma, Firenze, Venezia, Ferrara, Milano – sino alle Marche dove Johannes svolge gran parte della sua carriera. Ed è proprio tra i borghi arroccati sui colli e il litorale adriatico che si registrano gli intrecci più interessanti: i rapporti con l’umanista Niccolò Peranzone a Montecassiano e la commissione della notevole pala per la chiesa di Lenze; Macerata e Recanati, la fiera e Lorenzo Lotto con il polittico e il San Vincenzo Ferrer per San Domenico; e, infine, Monte San Giusto dove il maestro raggiunge la definitiva consacrazione grazie a Niccolò Bonafede, l’energico vescovo di Chiusi – mecenate anche di Lotto –, che gli commissiona la decorazione della Camera Picta nel suo Palazzo. La fiducia riposta dal Bonafede in Hispanus contribuisce a rendere più chiara la posizione di primo piano del pittore nel panorama della pittura nel maceratese oltre a favorire, attraverso un opportuno inquadramento del gusto come emerge dalle decorazioni del Palazzo nell’ambito della Curia Romana, da un lato, e della cultura umanistica, dall’altro, un rilancio dell’immagine Monte San Giusto e dei suoi capolavori come attrattori imprescindibili nello scenario marchigiano.

27 Gennaio 2018