Il silenzio delle cose. Vanitas, allegorie e nature morte dalle collezioni italiane.

Torino, 2015. Cm 24×22, pp. 222, tavv. e figg. a col. n. t., br. Catalogo della mostra: Torino, Fondazione Ettore Fico, 2015-2016. Il volume indaga la genesi, lo sviluppo e le varie articolazioni dell'intrigante soggetto della vanitas in Italia attraverso una raffinata selezione di dipinti del XVII e XVIII secolo di importanti autori quali: Figino, […]

Torino, 2015. Cm 24×22, pp. 222, tavv. e figg. a col. n. t., br.

Catalogo della mostra: Torino, Fondazione Ettore Fico, 2015-2016.

Il volume indaga la genesi, lo sviluppo e le varie articolazioni dell'intrigante soggetto della vanitas in Italia attraverso una raffinata selezione di dipinti del XVII e XVIII secolo di importanti autori quali: Figino, Assereto, Cagnacci, Dandini, Furini, Carpioni, Ribera. La diffusione nella Penisola della fortunata iconografia seguì sostanzialmente tre filoni tematici: uno, tradizionale, legato ai modelli d'Oltralpe e iberici, basato sulla presenza di oggetti dalla forte valenza simbolica quali il teschio, la clessidra, la candela consumata, i libri sgualciti, le carte da gioco e i preziosi; l'altro, strettamente connesso alla natura morta specialmente di frutta e fiori, pone in risalto gli effetti che il trascorrere del tempo provoca sulle cose di natura; l'ultimo, che ebbe particolare diffusione presso la committenza aristocratica, incentrato sui dipinti di figura  con le allegorie della vita umana, del tempo e delle età dell'uomo.