Giambettino Cignaroli. Memorie.

Verona, Scripta, 2017. Cm. 24×17, pag. 368, fig. a col, br. Tanti, innumerevoli sono i protagonisti di trentasei carte di un piccolo taccuino manoscritto: il principe di Chablais, il ministro plenipotenziario Carlo Firmian, l’imperatore Giuseppe II, Bartolomeo Cavaceppi, Angelica Kauffman, il giovanissimo Mozart, Kirill Grigorievich Razumovski grande atamano dei cosacchi… E ancora: ambasciatori, nunzi apostolici, […]

Verona, Scripta, 2017. Cm. 24×17, pag. 368, fig. a col, br.

Tanti, innumerevoli sono i protagonisti di trentasei carte di un piccolo taccuino manoscritto: il principe di Chablais, il ministro plenipotenziario Carlo Firmian, l’imperatore Giuseppe II, Bartolomeo Cavaceppi, Angelica Kauffman, il giovanissimo Mozart, Kirill Grigorievich Razumovski grande atamano dei cosacchi… E ancora: ambasciatori, nunzi apostolici, letterati, esploratori, ufficiali o semplici militari, vescovi e abati, nobiluomini e nobildonne italiani e foresti… Tutti passano – tra marzo 1754 e ottobre 1770 – dallo studio del più accreditato pittore veronese di quei decenni: Giambettino Cignaroli (1706-1770). E Cignaroli li registra minuziosamente con una scrittura che talvolta fa trasparire in filigrana dinamiche di mercato, ma anche legami professionalie amicali.
Il volume ne offre trascrizione commentata, nel tentativo di allacciare fi li rossi tra il caleidoscopio di personaggi che si avvicendano nell’atelier dell’artista e la città di Verona, che emerge da queste pagine come vero e proprio crocevia del Settecento europeo.