Torino, 2015. 2 voll. cm. 30×21, pp. 204; 315, tavv. 23 a col. e figg. 35 in nero n. t.; ill. in nero n. t., br. in cof. fig.
Giacinto Brandi, di cui questo volume costituisce il primo e completo studio monogafico, può a buon diritto definirsi come "pittore di successo nella Roma barocca". Nato nel 1621 a Roma (dove morì nel 1691), Brandi sembra difatti incarnare, nella propria vita e in particolare nel proprio articolato percorso artistico, l'idea che è stata tramandata del Seicento romano, un peiodo luminoso e umbratile, spettacolare e contraddittorio. Nella sua lunga carriera l'artista ha attraversato tutte le canoniche fasi del "secolo d'oro" della pittura: è stato attivo per grandi famiglie, illustri prelati e inisgni committenti, ha affrescato le volte delle principali chiese romane, i soffitti e le sale di importanti palazzi aristocratici, ha realizzato grandi pale d'altare e quadri destinati alla devozione privata, passando per il lavori nella basilica di San Pietro a servizio delle cerimonie di beatificazione e canonizzazione fino a imprese condotte fuori dai confini della capitale pontificia. Il catalogo delle opere comprende: le opere autografe, incerte, problematiche, disperse o distrutte, respinte, incisioni di traduzione, addendum. In aggiunta all'appendice documentaria, sono aggiunti negli apparati: la bibliografia e gli indici iconografico, onomastico e toponomastico.
15 Gennaio 2016