Fece di scoltura di legname e colorì. Scultura del Quattrocento in legno dipinto a Firenze.

Firenze, 2016. Cm. 30×21, pp. 287, tavv. e ill. a col. e in nero n. t., tela e sovrac. Catalogo della mostra: Firenze, Gallerie degli Uffizi-Gallerie delle statue e delle pitture, 2016. Il volume indaga la grande stagione scultorea del Quattrocento fiorentino, vista attraverso un'accurata disamina della produzione di statue e bassorilievi lignei. La scultura […]

Firenze, 2016. Cm. 30×21, pp. 287, tavv. e ill. a col. e in nero n. t., tela e sovrac.

Catalogo della mostra: Firenze, Gallerie degli Uffizi-Gallerie delle statue e delle pitture, 2016.

Il volume indaga la grande stagione scultorea del Quattrocento fiorentino, vista attraverso un'accurata disamina della produzione di statue e bassorilievi lignei. La scultura lignea nel contesto dell'arte plastica rinascimentale assume di fatto, fin dall'inizio, un ruolo cardine. Anzitutto perché campo di elaborazione, all'interno delle botteghe, di forme e modelli che si trasferiranno anche su altri mezzi espressivi, e poi perché costtuisce un banco di prova per artisti che si mostrano capaci di passare con disinvoltura da un tecnica a un'altra. La bottega emerge come luogo privilegiato di scambi fra artisti diversi, il perno di tutti gli sviluppi che legheranno fra loro arte e alto artigianato, fede popolare e committenza colta. Questo catalogo rende giustizia anche alla straordinaria bellezza di queste opere a volte celebri ma anche a volte poco viste. Quarantasette i pezzi esposti, per ciascuno dei quali è stata redatta una dettagliata scheda critica corredata da un ricco apparato illustrativo. Alla sezione vera e propria del catalogo sono state aggiunte le schede delle altre sculture lignee quattrocentesche che si trovano nei musei e nelle chiese di Firenze. Nove i saggi introduttivi che spaziano, oltre che sugli aspetti stilistici delle opere, anche su quelli relativi alla loro tecnica d'esecuzione. Fra questi alcuni indagano altresì alcuni aspetti specifici dell'attività di Benedetto da Maiano, Romualdo da Candeli e Veit Stoss. Bibliografia, in appendice.