Dopo la presentazione romana dell’indagine di Nomisma sul valore dell’industry dell’arte in Italia, promossa dal Gruppo Apollo, relativa al comparto del mercato d'arte in Italia, Gruppo Apollo ha organizzato lo scorso 14 marzo presso le Gallerie d’Italia (Intesa Sanpaolo) un altro evento su “Patrimonio artistico italiano: la circolazione delle opere d’arte come strumento di conoscenza e valorizzazione”, al quale ha partecipato anche l’Assessore alla Cultura del Comune di Milano. Cosa ne è emerso?
All’evento milanese è emerso che la filiera dell’arte in Italia ha un fortissimo potenziale che, se valorizzato, potrebbe allineare il nostro Paese alla Francia ed all’Inghilterra, ma sconta una regolamentazione eccessivamente rigida che non è al passo con quelle dei nostri competitors europei, che pure prevedono rigorose norme a tutela dei rispettivi patrimoni culturali nazionali e severe sanzioni in caso di loro violazione. In particolare il collezionismo in Italia non è sufficientemente sostenuto ed incentivato. L’art bonus ha una sfera di applicazione troppo ristretta (non riguarda ad esempio l’acquisto o il restauro di opere notificate). Inoltre i collezionisti preferiscono custodire le loro opere all’estero o, se le portano in Italia, sono poco inclini a farle circolare e ad esibirle in mostre, per il timore che le stesse siano dichiarate di interesse culturale. In Francia, se lo Stato interviene con un provvedimento di tutela deve indennizzare il proprietario privato, perché la legge considera il cosiddetto classement (notifica) al pari di una servitù di pubblico interesse. Durante l’evento presso Gallerie d’Italia il Gruppo Apollo ha anche proposto al Ministero concreti strumenti di conoscenza e valorizzazione: in particolare, la costituzione di un data-base pubblicamente consultabile delle opere notificate e la creazione di un museo “virtuale” delle opere acquistate dallo Stato tramite acquisti coattivi, in occasione di richieste di attestati di libera circolazione, esercizio del diritto di prelazione ovvero mediante trattativa privata.
Come si sta muovendo il gruppo Apollo e quali ritieni siano le priorità da affrontare?
In questi ultimi mesi il Gruppo Apollo è cresciuto sia quantitativamente, sia qualitativamente. Oggi il Gruppo è formato da 17 soggetti, tra associazioni di categoria, aziende operanti nel mercato dell’arte, operatori della logistica, case d’asta internazionali, art advisor e collezionisti. Ma il Gruppo si è anche organizzato in forma associativa, con precise regole di governance e la finalità espressa di “monitorare e sostenere la filiera dell’arte e dei beni di interesse culturale in Italia, con particolare riguardo alla loro circolazione in ambito nazionale ed internazionale, formulando proposte di riforma delle norme vigenti, al fine di migliorare e rendere più efficiente la funzione di tutela e della valorizzazione del patrimonio culturale italiano, mediante azioni di incentivo e di sostegno del collezionismo, della conoscenza e della fruizione dell’arte in Italia e dell’arte italiana all’estero”.
L’Associazione manterrà un costante dialogo con le istituzioni italiane ed, in particolare, con il Ministero della Cultura e le sue articolazioni periferiche e, in questo senso, il Tavolo permanente per la circolazione delle opere d’arte istituito con decreto del Ministro Franceschini lo scorso 2 dicembre, al quale partecipano tutte le associazioni che oggi partecipano al Gruppo Apollo, è una concreta manifestazione.
In concreto, quali proposte sono state fatte al Ministero della Cultura per migliorare la circolazione (e quindi anche la conoscenza) dell’arte, anche italiana, a livello internazionale, nel rispetto delle norme di tutela e di controllo in vigore nel nostro Paese?
Le proposte che auspichiamo siano recepite anche grazie al lavoro del Tavolo Permanente riguardano (a) la semplificazione del regime delle autocertificazioni per i beni di età superiore a 70 anni, ma sotto la soglia di valore di 13.500 euro e per le opere tra 50 e 70 anni, (b) la semplificazione della disciplina dei CAS e dei CAI e dei relativi rinnovi e dei corrispondenti attestati “a scarico”, ed infine (c) la semplificazione della procedura volta ad ottenere gli attestati di libera circolazione, superando ostacoli burocratici che non servono in concreto a garantire un controllo sulla circolazione internazionale più efficace. Il Tavolo Permanente deve comunque restare la piattaforma dove le istanze di tutti gli stakeholders dell’industry dell’arte devono essere discusse in un clima di collaborazione e di mediazione.
Oltre a queste misure, che non presuppongono alcun intervento a livello di legislazione primaria (Parlamento), l’Associazione continuerà a promuovere ragionevoli riforme legislative, ad esempio per adeguare la soglia di valore unica (13.500 euro) introdotta dalla legge 124/2017 alle soglie comunitarie previste negli altri paesi europei.