AAI e CINOA

L’unione fa la forza. Incontro con Bruno Botticelli

di Leonardo Piccinini

Incontriamo Bruno Botticelli, Segretario Generale AAI, reduce dalle briose giornate di Frieze Masters, conclusasi a Londra (Regent’s Park) il 7 ottobre. “È una fiera intelligente, sono felice di avervi nuovamente preso parte, in collaborazione con Riccardo Bacarelli. Mi ha molto colpito lo scarto di gusto dei giovani (e giovanissimi), molto più incuriositi di tanti loro genitori alle nostre proposte. E’ una generazione da tenere d’occhio…”.

Bruno è da poco entrato a far parte del Consiglio Direttivo della CINOA (Confédération Internationale des Négociants en Oeuvres d'Art), la storica federazione (fondata nel 1935) con sede a Bruxelles che riunisce ben cinquemila mercanti d’arte da 22 diversi Paesi. L’AAI attraverso la presenza di Botticelli ritorna a far parte della CINOA, “tutto è iniziato a giugno – racconta – a Venezia, dove ho immediatamente percepito, durante una riunione CINOA, l’estremo interesse delle analisi e delle posizioni prese dalla federazione nell’interesse del mercato d’arte europeo”.

 

L’unione fa la forza?

È chiaro che oggi il mercato d’arte è su scala sempre più globale; e nel quadro europeo l’Italia è certamente, nonostante impedimenti e restrizioni, un sistema articolato di mercanti d’arte, più o meno giovani, che resiste, che “tiene””.

 

Quali sono i punti più importanti su cui CINOA si sta concentrando?

La forza della federazione è di poter far sentire una voce più forte nei confronti di misure che, pur prese in uno spirito di giustizia e di lotta al crimine, può penalizzare chi opera onestamente, offrendo tra l’altro un servizio di riscoperta e di conoscenza di un vasto patrimonio culturale. Penso alle misure punitive relative al commercio dell’avorio o della tartaruga. Combattere traffici selvaggi e criminali è sacrosanto, ma potrà un mobile intarsiato in tartaruga (penso ai capolavori di Boulle…) costituire un’eccezione culturale? E le nuove regole antiriciclaggio dell’Unione Europea, che obbligano a verificare l’identità dei clienti acquirenti e venditori di opere d’arte a partire da 10mila euro in su? Sono punti molto delicati, spesso il legislatore non coglie le sfumature, ma occorre evitare danni a un comparto economico e culturale fondamentale per la nostra cara, vecchia Europa. Ecco allora il ruolo fondamentale della CINOA!