Giovanni Sarti, il saluto di un amico

Giovanni Sarti ha rappresentato un esempio di dedizione al lavoro, ed è la prova che in questo settore si può emergere, anche partendo da nulla.

di Fabrizio Moretti

Non riesco ancora a capacitarmi dell’improvvisa scomparsa di Giovanni. Nessuno se lo aspettava, perché si sperava in una ripresa. Quest’anno, come nelle passate edizioni, avrebbe dovuto partecipare alla Biennale di Firenze. Ma in Agosto, viste le sue condizioni, ha dovuto rinunciare. Giovanni Sarti è stato sempre presente nella mia vita, avendo collaborato con mio padre Alfredo. Era molto divertente vederli insieme. Ho imparato molto da quel binomio. Giovanni era un lavoratore accanito, e un instancabile combattente. Girava il mondo per il suo lavoro, che in realtà anche la sua più grande passione: l’Arte. Giovanni era un apolide, avrebbe potuto vivere dappertutto, ed era in grado di adattarsi a qualsiasi situazione gli si presentasse.

Gioacchino Assereto (Genoa, 1600-1650), Isaac blessing Jacob, 1645, oil on canvas – 43½ × 59 7/16 in (110,5 x 151 cm). Acquired by the Virginia Museum of Fine Arts, Richmond (U.S.A.).
Gioacchino Assereto (Genoa, 1600-1650), Isaac blessing Jacob, 1645, oil on canvas – 43½ × 59 7/16 in (110,5 x 151 cm). Acquired from Galleria G. Sarti by the Virginia Museum of Fine Arts, Richmond (U.S.A.).

Con lui se ne va un pezzo di storia del nostro mercato. Giovanni Sarti era quel che si dice un self made man. Partito dalle Marche per il nord Europa, ha fatto mille mestieri, dal cameriere al croupier (a Londra). Mi ha detto più volte che proprio facendo il croupier ha imparato a capire l’animo delle persone, osservandole.

Proprio a Londra, alla fine degli anni Settanta, nelle sale del casinò dove lavora, conosce alcuni antiquari e attraverso di loro il mercato dell’arte, di cui presto si innamora. Giovanni Sarti è furbo e scaltro. Ci mette poco a capire il mestiere e si mette in proprio, aprendo la sua galleria nella City (corre l’anno 1977), e in seguito a Parigi, nel 1996, diventando un punto di riferimento per i dipinti di alta epoca, e per quelli del barocco italiano. Sono molte le sue vendite ai grandi musei internazionali e innumerevoli le sue scoperte. È stato bravissimo, chapeau! [Tra questi: Liechtenstein Museum, Vienna; Cleveland Museum of Art; Museum of Fine Arts, Richmond (U.S.A.); Musée Fabre, Montpellier; Los Angeles County Museum of Art; Musée du Louvre; Musée des Beaux-Arts de Tours; Louvre Abu Dhabi; Cassa di Risparmio di Rimini, Ndr.]

The Master Of The Fiesole Epiphany (Filippo di Giuliano (?), Florence, 1447/1449 – 1503), The Dead Christ with the Virgin and Saint John the Evangelist 1485 / 1490, tempera and oil on wood panel, 31 ½ x 20 in (80 x 51 cm).
The Master Of The Fiesole Epiphany (Filippo di Giuliano (?), Florence, 1447/1449 – 1503), The Dead Christ with the Virgin and Saint John the Evangelist 1485 / 1490, tempera and oil on wood panel, 31 ½ x 20 in (80 x 51 cm).

La forza di Giovanni Sarti è stata la passione per l’arte. Leggeva e studiava in continuazione, e non si perdeva mai una mostra. Ha rappresentato un esempio di dedizione al lavoro, provando che, con talento e impegno costante, in questo settore si può emergere anche partendo da un’istruzione modesta e senza grandi capitali a disposizione. Sarti si vantava delle sue origini, anziché vergognarsene. Sapeva di avercela fatta, e aveva valide ragioni per crederlo.

Giuseppe Maria Crespi, called Lo Spagnolo (Bologna, 1665-1747), The Arrest of Christ, c. 1687-1690. Oil on canvas, 29 ½ x 36 13/16 in (75 x 93.5 cm).
Giuseppe Maria Crespi, called Lo Spagnolo (Bologna, 1665-1747), The Arrest of Christ, c. 1687-1690. Oil on canvas, 29 ½ x 36 13/16 in (75 x 93.5 cm).

Pensando a lui sorrido e rivedo davanti ai miei occhi tutte le volte che si è arrabbiato, anche per cose che a me parevano di poca importanza. Ma era uno che poi si calmava subito. Risento una sua frase tipica: “voi giovani non capite niente”… e poi tutti ci si rideva su.

Negli anni scorsi mi sono riavvicinato a lui, più che per motivi lavorativi per il piacere di sentirsi e vedersi. Mi parlava sempre di mio padre, e io grazie a Giovanni, tornavo felicemente indietro nel tempo. 

Ci sentivamo almeno un paio di volte alla settimana, e quando veniva a Londra ogni giorno era buono per passare a trovare Gabriele e Francesco in galleria, e prendere il caffè con loro.

Mi mancheranno molto le nostre chiacchierate.

Ti abbraccio, caro Giovanni.

Giovanni Sarti (1943-2024).
Giovanni Sarti (1943-2024).